Presentazione del libro di CARLO DOLCINI, “Renato Serra. La luce che si è spenta”

Presentazione del libro

CARLO DOLCINI, Renato Serra. La luce che si è spenta,
Rimini, Panozzo Editore, 2025

Sabato 15 febbraio alle ore 17.00 – Aula Magna della Biblioteca Malatestiana

L’evento avrà inizio con i saluti di Camillo Acerbi (Assessore alla Cultura del Comune di
Cesena), a cui seguiranno gli interventi di Carlo Dolcini, Marino Biondi e Tommaso
Panozzo.
«Carlo Dolcini analizza alcuni aspetti di Renato Serra, cercando di approfondirne la figura:
viene così ricostruita la genealogia del letterato romagnolo a partire dalla fine
del Cinquecento. Accurato inquadramento è poi fornito a Partenza di un gruppo di
soldati per la Libia, uno di quegli scritti accumulati nel cassetto e pubblicato solo
postumo, inviato dal Serra, ancora in bozza, a Luigi Ambrosini e Benedetto Croce, due fra
i pochissimi amici con cui Renato parlava di arte o schiudeva se stesso. L’Autore
traccia poi un parallelismo con alcuni scrittori coevi come Kafka e Proust o posteri, come
Elsa Morante. Infine il tema dell’eredità di Renato Serra nelle parole di Manara
Valgimigli, Concetto Marchesi e Antonio Gramsci».

Carlo Dolcini è stato professore associato di Storia della filosofia medievale (Università
di Bologna) e ordinario di Storia medievale (Università di Udine e di Bologna).

STUDI ROMAGNOLI LXXIV e Archeologie e storie di terre e di acque

La Società di Studi Romagnoli comunica l’uscita dei volumi 

STUDI ROMAGNOLI LXXIV (2023)
Studi su Cervia
Studi vari

e
CERVIA
Archeologie e storie di terre e di acque

a cura di
Alessia Morigi

Il primo volume (886 pp.) contiene gli Atti dell’ultimo Convegno della Società svolto a
Cervia (6-8 ottobre 2023), con trentacinque contributi di argomento
cervese e sei di vario soggetto ma sempre riferiti alla Romagna.
Il secondo volume (390 pp.) presenta in estratto gli articoli dedicati all’archeologia cervese.

PAOLA ERRANI – LA BIBLIOTECA DELL’ABBAZIA DI SANTA MARIA DEL MONTE DI CESENA

La Società di Studi Romagnoli comunica l’uscita del volume 

PAOLA ERRANI
LA BIBLIOTECA DELL’ABBAZIA DI SANTA MARIA DEL MONTE DI CESENA

dalle origini al XXI secolo

Cesena, Società di Studi Romagnoli, 2024
(«Saggi e repertori», 58)

«Claustrum sine armario, quasi castrum sine armamentario: “un monastero senza l’armadio [dei libri] è come un accampamento militare senza l’armeria”; dunque, come non si concepisce un soldato privo d’armi, così non si dà monaco senza libri e studio. Non conosciamo l’origine di questo proverbio medievale ma ne cogliamo immediatamente l’efficacia espressivo-comunicativa: non è concepibile un monastero senza biblioteca. […] Allo sterminato universo delle biblioteche, monastiche e non, appartiene anche quella della millenaria abbazia benedettina di Santa Maria del Monte in Cesena, alla quale Paola Errani – dall’alto della sua lunga esperienza di bibliotecaria nella Malatestiana – dedica questa ricca e informatissima monografia. Anche di una biblioteca è possibile redigere una sorta di ‘biografia’, dal suo nascere allo sviluppo lungo i secoli, fino alla facies odierna, registrando le immancabili variazioni che le vicende temporali determinano, tanto in aumento (per donazioni, acquisti, aggiornamenti) quanto in diminuzione (a motivo di dispersioni, sottrazioni, deperimenti): o addirittura la ‘morte’ e la ‘risurrezione’, come avviene per ben tre volte alla biblioteca del Monte, giusta la narrazione della Errani. […] Anche questo ‘esercito cartaceo’ cesenate – come tutte le biblioteche del mondo, specie religiose e monastiche – ha duellato in ardimentosi conflitti nel corso dei secoli per preservare e tramandare i preziosi contenuti della verità e della cultura, destinati alla conoscenza dell’uomo e alla crescita della sua umanità, soprattutto a quel quaerere Deum che è il cuore dell’esperienza monastica nel suo vivere iuxta regulam» (dal saggio introduttivo di Marino Mengozzi)

RENATO SERRA – PARTENZA DI UN GRUPPO DI SOLDATI PER LA LIBIA

La Società di Studi Romagnoli comunica l’uscita del volume 

RENATO SERRA
PARTENZA DI UN GRUPPO DI SOLDATI PER LA LIBIA

a cura di
MARINO BIONDI e ROBERTO GREGGI

Cesena, Società di Studi Romagnoli, 2023
(«Saggi e repertori», 57)

È un testo che «inaugura il tempo finale della vita dell’autore. Un testo breve, 16 fogli, di
una rara potenza visiva e visionaria, che si credeva perduto, e, ritrovato nella casa
bolognese dei Serra, ha autorizzato i curatori a una nuova edizione. Dunque è l’autografo,
e l’esigenza di adeguatamente illustrarlo, il movente primo della presente edizione.
Protagonista di queste pagine febbrili, affollate di figure, ricche di situazioni, dense di
domande sul tempo, la storia, il destino, la gente di Cesena, qui assunta ad avanguardia
delle folle del Novecento, portate dalle guerre del secolo come da una irresistibile corrente
oscura, alla conquista di remote mete d’oltremare, e al traguardo di morte del grande
conflitto mondiale».

STUDI ROMAGNOLI LXXIII e STUDI SU RAVENNA

La Società di Studi Romagnoli comunica l’uscita dei volumi 

STUDI ROMAGNOLI LXXIII (2022)
Studi su Ravenna
Studi vari

e

STUDI SU RAVENNA
a cura di
Alessia Morigi

Il primo volume (1060 pp.) contiene gli Atti dell’ultimo Convegno della Società svolto a
Ravenna (22-23, 29-30 ottobre 2022), con quarantacinque contributi di argomento
ravennate e sei di vario soggetto ma sempre riferiti alla Romagna.
Il secondo volume (938 pp.) presenta in estratto gli articoli dedicati alla città di Ravenna.

I CAPITOLI DEL CASTELLO DI TORINO DI SANGRO.

La Società di Studi Romagnoli comunica l’uscita del volume 

 
Enrico Angiolini

I CAPITOLI DEL CASTELLO DI TORINO DI SANGRO

Il viaggio di uno statuto dall’Abruzzo alla Romagna

Cesena, Società di Studi Romagnoli, 2023

(Quaderni degli «Studi Romagnoli», 40)

È «la storia, del tutto singolare, di un manoscritto che lascia la sua sede originaria e diventa oggetto di una vera e propria truffa architettata» per mutarne l’artefice. Ma anche l’edizione rigorosa ed esemplare di un testo che rivela un complesso di norme finalizzate a regolamentare «i rapporti sociali nell’ambito di una cittadina abruzzese di piccole dimensioni in un’epoca di grandi trasformazioni».
Lo statuto, risalente alla seconda metà del XVI secolo, consta di 95 norme, fra le quali alcune risalgono al tardo Medioevo. Enrico Angiolini descrive il codice che lo tramanda, affronta, analizza e ‘smaschera’ forme e contenuti di un raro caso di statuto falsificato, ricostruendo il percorso di una fonte normativa nel singolare ‘viaggio’ che la porta da Torino di Sangro (provincia di Chieti) a Saludecio (provincia di Rimini).

27 febbraio 2023

GABRIELLA POMA
1940-2023

Il 27 febbraio 2023 è scomparsa la Prof.ssa Gabriella Poma, già Professore Ordinario di Storia romana all’Università di Bologna e Presidente della Società di Studi Romagnoli. È una perdita dolorosa per la grande famiglia degli Studi Romagnoli, che, dalla sua vasta cultura e dalla generosa disponibilità a promuovere occasioni di studio, ricerca e pubblicazioni scientifiche, ha ricevuto un preziosissimo contributo di dottrina e un bell’esempio di rigore intellettuale e morale. Persona acuta e cordiale, spirito schietto e onesto, sempre disponibile, era pronta a valorizzare tutto quanto riteneva meritevole. Mancherà agli Studi Romagnoli e alla nostra amicizia.
Sit tibi terra levis.

La Presidenza
Il Consiglio Direttivo

STUDI ROMAGNOLI LXXII (2021)

La Società di Studi Romagnoli è lieta di annunciare la pubblicazione di

STUDI ROMAGNOLI LXXII (2021) 2022 

ISSN 0081-6205 – ISBN 978-88-31413-14-5, pp. 1230

Il volume raccoglie, insieme agli studi sulla Romagna, gli Atti del LXXII Convegno di Studi Romagnoli (Montegridolfo e Sogliano al Rubicone 2021). La serie completa delle edizioni della Società, accreditata MUR, è consultabile sul sito www.societastudiromagnoli.it.

CARTEGGIO 1942-1973

  La Società di Studi Romagnoli comunica l’uscita del volume

ALDO SPALLICCI, CINO PEDRELLI 

CARTEGGIO 1942-1973

a cura di Marino Mengozzi e Anna Lia Pedrelli

Cesena, Società di Studi Romagnoli, 2022

(«Saggi e repertori», 56)  

«Non è solo in omaggio alla lectio facilior indotta da una ricorrenza insieme cruciale e impressionante (i cento anni dalla nascita dell’inventore della jonction Pascoli-Spallicci-Enzo Guerra-Pedrelli) che, sulla soglia del presente carteggio, pare ancora una volta indispensabile prendere le mosse allo snodo storiografico fissato nel 1952 da Pier Paolo Pasolini nell’Introduzione all’antologia Poesia dialettale del Novecento, allestita per Guanda con la non paritetica collaborazione di Mario dell’Arco: “Della generazione seguente a quella di Spallicci e E. Guerra, Cino Pedrelli appartiene già ai «terzi pascoliani» come il suo coetaneo Antonio Guerra, ma, per ora, con meno rigore letterario di questo: se tra Pascoli e A. Guerra c’è, intorno a Montale, la migliore letteratura in lingua degli ultimi tempi, tra Pascoli e Pedrelli potremmo collocare per esempio un Govoni: tuttavia in La cumetta (F.lli Lega, Faenza, 1949) di Pedrelli sono già reperibili una decina di poesie dettate con una finezza e una «facilità» presupponenti, con una non facile tecnica letteraria, il lavoro di alcuni poeti aristocraticamente locali come Aspromonte Neri, Nino Massaroli e soprattutto Nettore Neri”. Dell’accoppiamento sicuramente giudizioso tra il Vecchio e il Giovane, tra il protagonista assoluto della poesia “in volgare di Romagna” dell’intero Novecento (e non importa adesso inoltrarsi nel dedalo delle sottospecificazioni cui il sintagma rinvia) e il maggiore, con Walter Galli, dei poeti nel dialetto di Cesena queste lettere forniscono ora, finalmente, le motivazioni profonde e i risvolti segreti» (dal saggio di Franco Contorbia).